A Bibiana l’arrosto è grande e buono
Tratto dalla Pagina del Gusto de “La Repubblica” di Sabato 16 Novembre, di Luca Iaccarino
Il Frutto Permesso azienda agricola dove tutto è bio e viene cucinato a chilometro zero
DOMENICA il primogenito mi blandisce: “Papa, andiamo in una fattoria così troviamo un maiale, gli prendiamo una coscia e facciamo un prosciuttino?” Intenerito da obiettivi tanto condivisibili, dopo un breve sondaggio, la mia signora, 11 sopracitato Edoardo» il duenne Stefano e il sottoscritto salgono sulla Slilo ormai pericolante e dirigono sicuri al Frutto Permesso, azienda agricola tutta bio con agrimacelleria, spaccio e soprattutto ristoro in quel di Bibiana. La cascina è grande, bella linda (sembra un verso di Battisti), con i giochi, un ecomuseo e soprattutto cavallini e vitelli che Stefano ed Edoardo prendono a tormentare senza tema. Ci accomodiamo poi in una sala luminosa ed elegante e mi sfrego Ie mani: il menu (30 euro) è bello e si dimostrerà rigoglioso nel piatto. Ovvero: un crostino di seirass e noci; buona terrina di vitello con tonnata; buono sformato di porri con fonduta; buon tortino di peperoni con bagna caoda; ottimi gnocchi di zucca gratinati in forno a legna; un pazzesco arrosto di manzo piemontese (12 chilo di pezzo’); un incredibile plateau di tome e seirass del Pinerolese (40 formaggi diversi!), una buona torta di nocciole e doice freddo al torrone; poi caffè e grappe. Uno di quei pranzi della domenica d’altri tempi (se avete fretta, non fa per voi: tre ore ci vogliono) e di grande qualità, con materie prime eccezionali. Stiamo alla grande, spendiamo 68 euro (due menu da 30, un litro di barbera a 8 euro, pasta per i bimbi gratis) e facciamo anche una buona azione: salviamo un maiale, visto che non lo troviamo.